RABIOT JUVENTUS UDINESE - Indipendentemente da come finirà stasera il match contro l'Udinese, la Juve col senno di poi potrà dirsi certamente rammaricata della gestione del caso Rabiot. Ripercorriamo un attimo gli eventi. Il francese era stato squalificato in occasione del match mai disputato contro il Napoli. Tutto sembrava quindi scorrere senza intoppi fino alla sentenza di martedì 22 dicembre del Collegio di Garanzia dello Sport. Il quale, com'è noto, ha disposto che il match debba effettivamente svolgersi. Essendo arirvata la sentenza poche ore prima di Juventus-Fiorentina, il club bianconero, con un'interpretazione "severa" del regolamento, aveva deciso di non convocare il francese per l'imminente incontro. Temendo di incorrere in sanzioni. Un decisione, rivelatasi poi errata, presa nella concitata fretta di quel maledetto martedì.
Perchè sia stata una decisione inequivocabilmente sbagliata è nelle norme della stessa sentenza. Infatti l'articolo 21 comma 1 del Codice di Giustizia sportiva non lascia dubbi al riguardo, specificando che il provvedimento disciplinare diviene effettivo a partire dalle 00.01 della giornata successiva. Quindi a conti fatti Rabiot avrebbe potuto giocare contro la Fiorentina: avrebbe dovuto scontare la squalifica solo oggi. La società non ha voluto rischiare rinunciando all'ex PSG anche contro la Viola, facendosi così un autogol disciplinare senza precedenti...
