CASO PLUSVALENZE - Alle 15 persone indagate, più la Juventus stessa è stata notificata, dalla Procura di Torino, la conclusione delle indagini preliminari nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte plusvalenze false iniziata nell'estate del 2021. Sotto la lente d'ingrandimento per le ipotesi di falso in bilancio e false comunicazioni al mercato le annualità 2018, 2019 e 2020.
Le cifre che la Procura stava valutando corrispondono sono riportate all’interno della notifica stessa.
"Quanto all’esercizio 2018 risulta essere stata indicata una minor perdita di esercizio, pari a 39.596.000 euro anziché 84.506.000 euro; un patrimonio netto positivo, pari a 31.243.000 euro, anziché negativo, pari a 13.367.000 euro. Quanto all'esercizio 2019 risulta, secondo le conclusioni del consulente, essere stata indicata una minor perdita, pari a 89.082.000 euro anziché 230.732.000 euro; un patrimonio netto positivo pari a 239.204.000 euro anziché 47.543.000 euro. Quanto all’esercizio 2020 risulta essere stata indicata una minor perdita di esercizio, pari ad 209.5 14.000 euro anziché 222.477.000 euro; un patrimonio netto positivo, pari a 28.827.000 euro, anziché negativo, pari a 175.791.000 euro".
Altra buona notizia arriva anche per il presidente Andrea Agnelli per il quale la Procura ha fatto sapere che è stata rigetta la richiesta per gli arresti domiciliari. Si legge infatti: "depositato al Giudice delle Indagini Preliminari richiesta per l’applicazione di misure cautelari personali (per alcuni indagati) e reali e che tale richiesta sia stata rigettata in data 12 ottobre 2022, avendo il Giudice ritenuto l’assenza di esigenze cautelari. Avverso l’ordinanza di rigetto è stato depositato appello".
Al banco dei testimoni per essere interrogato dai pm non si è presentato Cristiano Ronaldo, che lo ha comunicato tramite i suoi legali. Per lui era stata anche emessa una richiesta di rogatoria internazionale, dato il suo attuale domicilio in Inghilterra.
Con la chiusura delle indagi, TuttoSport, ha cercato di fare chiarezza su quelle che potrebbe essere le pene assegnate alla Juventus e ai dirigenti indagati in seguito all'udienza preliminare che non dovrebbe tenersi prima di febbraio, e al processo per cui dovremmo dover aspettare l'estate. Il club bianconero rischia molto probabilmente una multa che potrebbe andare dai 51 mila euro a 1,5 milioni. Sul piano sportivo, in caso si dovesse scoprire che le alterazioni di bilancio siano servite a rientrare nei parametri di iscrizione al campionato, ci potrebbe essere anche la decurtazioni di punti in classifica. Pene più severe spetterebbero invece ai dirigenti che, in caso di massimo della pena, potrebbero incappare anche in 6 mesi di reclusione.