Chi, se non lui? Ecco perché la Juventus non esonera Allegri

8 Aprile 2024
- Di
Martino Cardani
Categorie:
Allegri in panchina
Tempo di lettura: 2 minuti

ALLEGRI JUVENTUS ESONERO- La domanda serpeggia tra tutti gli ambienti legati ai tifosi della Juventus. "Perché la società non esonera Massimiliano Allegri?". I 7 punti nelle ultime 8 gare hanno riacceso con veemenza l'ormai virale hashtag "Allegri out" e sempre più fan sperano nell'allontanamento dell'allenatore toscano. Perché, quindi, la Vecchi Signora continua con il Mister e non arriva l'esonero? Proviamo a spiegarvelo.

Allegri , la Juventus , l'esonero : ecco perché il Mister resta

Allegri , il parafulmine della Juventus

Pochi punti, almeno recentemente. Un gioco che langue e, di certo, non entusiasma. Tanti errori in campo e, troppo spesso, un atteggiamento dei giocatori che pare svogliato. Quasi inspiegabile. Eppure il Mister sembra inspiegabile.

Il motivo della permanenza di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus pare semplice e complicato allo stesso tempo. E riprende la nota teoria dell'iceberg, ben spiegata da Hemingway nel lontano 1954: si vede molto meno di ciò che esiste.

Cosa c'entra la Juventus? C'entra eccome. Perché, dopo l'addio di Andrea Agnelli, la società Juventus è andata incontro a un periodo complicatissimo, in termini di giustizia sportiva e in termini di programmazione. Per non parlare del lato economico. La squadra, certamente, patisce la situazione societaria, dove non sembra regnare una gran chiarezza, evidenziata anche dalle tante, forse troppe, figure che lavorano all'interno del progetto sportivo. Massimiliano Allegri, allenatore di grande esperienza, dalle spalle larghe e che conosce l'ambiente, ha accettato di essere il nocchiere di una Juventus in fase di ricostruzione, accettando anche di essere la valvola di sfogo del previsto e forse inevitabile malcontento di una tifoseria abituata a vincere.

Allegri, dunque, come parafulmine ideale per la Vecchia Signora. Una figura in grado di ottenere i risultati minimi (ma fondamentali) con una rosa che deve fare i conti con gli eventi extra-calcio e con una qualità non paragonabile a quella del recente passato. Lui, la punta dell'iceberg, convoglia i fischi dello Stadium allontanandoli dalla squadra (con tanti giovani in fase di crescita) e dalla società (che ha un gran bisogno di compattezza e di tranquillità per la ricostruzione).

Un ruolo non facile, complicato. Complicatissimo. Così complicato da far scricchiolare, in qualche momento, anche il granitico mister. Famoso per predicare calma. La Juventus deve raggiungere la Champions League, in una situazione che di certo non è semplice. Ed è terza, a poche gare dalla fine della stagione.

Chi, dunque, se non lui?

Martino Cardani

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