Senti l’ex, Gigli: “Arrivabene non è all’altezza di comunicare. Agnelli ha detto le cose giuste ma in ritardo”

18 Ottobre 2022
- Di
Redazione JN
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Tempo di lettura: 2 minuti

GIGLI JUVENTUS CRISI - L’ex presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, ospite della trasmissione Pressing Lunedì, in onda su Italia 1, ha parlato di come la dirigenza bianconera sta affrontando la crisi. Queste le sue parole. 

Gigli sulle parole di Agnelli dopo la sconfitta con il Maccabi Haifa

“Secondo me poteva farlo prima. Se Agnelli quattro mesi avesse detto le cose che ha detto adesso, forse lo spogliatoio sarebbe stato più unito. Ora celebriamo Agnelli, e anche io sono assolutamente d’accordo con le sue parole ma lo spogliatoio negli ultimi tempi era certamente in fermento e diviso. E forse, e parlo come tifoso, qualche dirigente non era molto favorevole ad Allegri. Era lì che Agnelli doveva intervenire e fare chiarezza. Ora, per carità, abbiamo vinto con il Torino, ora vedremo con l’Empoli”.

Gigli risponde: “Allegri da mandare via subito?”

“No, doveva solo dire le cose che ha detto qualche giorno fa, qualche mese fa. E doveva togliere tutta una serie di alibi tra i giocatori che forse pensavano che l’allenatore sarebbe stato cambiato. E anche tra qualche dirigente. Agnelli non è un presidente qualsiasi, è uno dei padroni della Juventus e quindi aveva tutta la possibilità di intervenire prima”.

Il confronto di Gigli sulla Juventus del passato e quella di oggi 

“Lo spogliatoio in quegli anni, 2006-2009, era un’altra cosa. C’erano dei giocatori come Buffon, Del Piero e Nedved che si sono sacrificati in Serie B e hanno tirato fuori la grinta, quella che manca alla Juve di quest’anno. Hanno tirato fuori la grinta e loro più Deschamps, che era un grande allenatore, hanno riportato la Juve in Serie A. Giocatori più mister, non i dirigenti. La situazione è molto diversa da questa”.

Le parole dell’ex presidente su Arrivabene

“Non è un comunicatore, non è all’altezza di comunicare. Comunicare è una cosa e fare il dirigente è un’altra cosa. È un gestore di costi, deve gestire la struttura economica di una società che perde 254 milioni di euro. Il Presidente ha in mano le redini della Juventus e dev’essere lui la persona che si espone comunicando. Ha il nome della famiglia Agnelli e ha l’investitura del padrone della Juventus che è John Elkann. Agnelli ha detto le cose giuste ma in ritardo”.

Pagare la buonuscita ad Allegri? 

Se darebbe la buonuscita ad Allegri, dichiara: “Non investirei soldi per la buonuscita ma farei come ha detto Andrea Agnelli e cioè lo terrei fino alla fine dell’anno e vedrei come andranno le cose. Confermerei con tutta la forza e l’autorevolezza del presidente la grande fiducia e la determinazione che si ha di andare avanti con Allegri”.

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