Dal nostro inviato a Torino, Martino Cardani
GOLDEN BOY EUROPEO VACIAGO TUTTOSPORT- Il direttore di Tuttosport Guido Vaciago ha concesso un'intervista in esclusiva a Martino Cardani, inviato a Torino per Junews.it e Radio Sportiva. Il contesto è stato quello della conferenza stampa per l'annuncio del vincitore del Golden Boy Europeo, Jude Bellingham. Ecco le parole del direttore di Tuttosport, da cui ha avuto origine l'ambito premio continentale.
"21 anni, tante novità, il ranking mobile che ci ha consentito di raccontare come si evolveva la classifica dei top 100 Under 21 europei e, finalmente, arrivati agli ultimi 25, la nostra giuria ha potuto scegliere il vincitore. Non è stata una scelta difficile, quest'anno: Jude Bellingham è stato un voto plebiscitario. Interessante, però, il podio, con Yamal, 2007 straordinario al secondo posto e Musiala al terzo".
"Un solo giovane italiano? Significa che noi non facciamo giocare i giovani. Io sono convinto che il talento è distribuito in maniera piuttosto casuale e che quindi, in qualche modo Yamal e Bellingham possono nascere in qualsiasi luogo. Poi, però, cosa succede quando vedi un Jude Bellingham? Credo che il calcio italiano si stia impoverendo dal punto di vista economico: speriamo che questo porti a investire sui giovani e, chissà che nelle prossime edizioni del Golden Boy troveremo non solo un difensore, ma quattro o cinque ragazzi italiani, come avviene in Francia o Spagna regolarmente".
"Il discorso Nazionale è un discorso che si lega: sembra significativa questa coincidenza temporale. Dobbiamo aspettarci di risolvere questo incubo Macedonia. Togliamocelo una volta per tutte! Non posso credere che l'Italia non batta la Macedonia, anche in un momento critico per il calcio italiano. Abbiamo tutto per farlo, abbiamo tutto per giocare contro l'Ucraina avendo due risultati a disposizione, per approdare agli Europei e per cancellare un po' quest'ansia da qualificazione che ha un po' caricato di eccessivo peso partite come questa. Italia-Macedonia del Nord: attendiamo con trepidazione una partita che, qualche anno fa, probabilmente non avremmo neanche guardato in televisione, talmente scontato era il risultato".
"Quest'anno abbiamo una sala più grande, con 500 posti. Avremo un effetto stadio! Il nostro è un premio che ha acquisito una grande popolarità: all'inizio era, come l'ho definito io, un premio un po' per nerd. Adesso è un premio popolare, di cui i giocatori parlano e il pubblico vuole vedere. Allora abbiamo pensato di invitare tutti a vedere la cerimonia, volentieri apriamo le porte del nostro premio il 4 dicembre, al Gran Galà".
Martino Cardani
