CHIESA JUVENTUS ALLEGRI INTERVISTA - Federico Chiesa si racconta senza filtri in un’intervista esclusiva rilasciata a La Gazzetta dello Sport, ripercorrendo i momenti più delicati della sua carriera recente: dall’addio alla Juventus all’approdo al Liverpool, passando per la nuova posizione in campo come seconda punta, voluta da due tecnici che conoscono la vittoria come Massimiliano Allegri e Arne Slot. Dall’Inghilterra lancia un messaggio anche al futuro: il ritorno in Italia non è da escludere, “magari al Milan”, soprattutto se sulla panchina rossonera dovesse davvero arrivare Allegri. Nel seguito dell’articolo, gli estratti più significativi dell’intervista di Chiesa.
"Petito di aver lasciato la Juventus? No, perché dovrei? Non mi è mai stato offerto il rinnovo, c’erano stati dei contatti per parlarne dopo l’Europeo ma nessuno si è più fatto sentire. Quando sono rientrato dopo le vacanze e il matrimonio ho parlato subito con Thiago Motta, che mi ha detto chiaro e tondo: 'Non fai parte del progetto, cercati una squadra'. Però provo grande affetto per la Juve e i tifosi".
I mesi fuori un'umiliazione? No perché mi sono allenato con altri giocatori che erano nella mia stessa situazione. Sono stati chiari fin dal primo giorno, mi hanno fatto lavorare per due settimane con la squadra, poi Motta non mi ha voluto più. Io sono un professionista, ho accettato e ho continuato ad allenarmi per cercarmi un’altra squadra. È stato un grande dispiacere perché io tengo molto alla Juventus e pensavo di poter dare ancora tanto".
"Sono stato alla Juventus quattro anni e mi sono sempre comportato bene, però è stata una loro scelta. Da fuori rosa mi sono potuto allenare nelle migliori condizioni, però mi sono mancate le amichevoli. Al Liverpool ho dovuto ricominciare daccapo e questo mi ha penalizzato".
"Sarà un tema da affrontare in estate. Io, il mio agente e la mia famiglia abbiamo un ottimo rapporto col Liverpool. L’obiettivo è arrivare pronto al raduno, cercheremo la soluzione migliore per tutti.
Se ne sono dette tante ma io ho grande rispetto per Max: mi ha dato tanto, l’anno scorso ero partito forte. È un vincente, per il Milan è una grande scelta. Lui mi ha fatto capire che potevo fare la seconda punta, allargandomi gli orizzonti. Sousa mi ha fatto esordire in A e con Mancini ho toccato il punto più alto all’Europeo, però Allegri mi ha dato tanto come crescita personale e modo di giocare".
"Mai dire mai".