MBANGULA JUVENTUS INTERVISTA - Un addio doloroso ma senza rancore. In una lunga intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, Mbangula ha raccontato retroscena e sentimenti legati alla fine della sua avventura con la Juventus e all’inizio della nuova vita calcistica in Germania. Dal mancato accordo con il Nottingham durante il Mondiale per Club, alla stima per Thiago Motta e il rapporto sincero con Igor Tudor, il centrocampista ha parlato a cuore aperto, spiegando le dinamiche di una cessione dettata da esigenze di bilancio e l’ambizione di crescere in un campionato che valorizza i giovani. E sul futuro apre uno spiraglio: “Un ritorno alla Juve? Perché no”.
"Certo, mi manca sia la Juventus che Torino ma ora ho voltato pagina. Sarei rimasto ma il calcio è questo, la società mi ha fatto un discorso chiaro dicendomi che serviva vendermi per fare cassa.
Il Nottingham aveva l’accordo con la Juve ma non con me durante il Mondiale per Club. Alla fine sono contento di essere in Germania perchè è un campionato che lancia molti giovani. Se tornerei alla Juventus un giorno? Perché no".
"Lo porterò sempre nel cuore. Mi ha cambiato vita e carriera. Non ho il suo numero quindi non lo sento da mesi ma diventerà un grandissimo allenatore. Alla Juventus non gli hanno dato tempo e gli infortuni hanno pesato".
"Durante il Mondiale ho parlato a Tudor e gli ho detto che pur di giocare avrei fatto anche il trequartista, il laterale o anche il mediano nel suo 3-4-2-1. Lui è stato molto schietto e mi ha detto che non mi vedeva proprio. Non rientravo nei piani".