Montero: "Un orgoglio il coro dei tifosi. Torino è casa mia"

26 Maggio 2024
- di
Redazione JN
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In foto Paolo Montero. Ecco le sue parole a Sky, DAZN e in conferenza stampa al termine di Juventus-Monza.
Tempo di lettura: 3 minuti

MONTERO JUVENTUS MONZA CONFERENZA - Al termine dell'ultima gara di campionato, Juventus-Monza, ha parlato l'allenatore dei bianconeri Paolo Montero ai microfoni di DAZN, Sky e in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni.

Le parole di Montero nel post gara di Juventus-Monza

Le prime cose dette alla squadra

"Ero emozionato. Il mio discorso, mi conoscete perchè parlo poco, è stato semplice. Gli ho detto che venivo non a stravolgere ma a collaborare e che mi sentivo orgoglioso di stare di fronte a loro. Vengo quando gioca la Juve allo stadio, come un tifoso in più. Per me era un onore per stare davanti a loro, gli ho detto che venivo solo a collaborare".

La posizione di Chiesa, largo sulla sinistra

"Abbiamo fatto la valutazione di chi stava meglio, per questo abbiamo scelto questa formazione. Lui con la qualità che ha può giocare a destra come fatto a Firenze e può giocare a sinistra come fatto alla Juve e in Nazionale. Il campione, come ha vissuto in questo ultimo periodo Federico, si è preparato bene. Fa la differenza, secondo me lui, se ha questo ritmo qua, può fare la differenza anche dentro. Se cerca lo spazio da crearsi nell’uno contro uno è micidiale. Anche prima della partita lo abbiamo detto che se si costruiva a quattro poteva entrare lui e creare la superiorità dietro i centrocampisti del Monza. Con quelle qualità lui e Kenan possono giocare esterni o dentro, l’importante è creare la possibilità nel gioco per avere lo spazio per puntare nell’uno contro uno l’avversario. Come nel primo gol si è visto che quando ti punta ti salta".

Sul ruolo di Fagioli

"Oggi ha fatto il regista. In un altro ruolo è lo stesso discorso fatto per Chiesa. Legge bene le situazioni, legge bene dove posizionarsi. Nel poco che l’ho visto ho visto che lui prende informazioni per dove posizionarsi e trovare i compagni prima di ricevere palla, che è fondamentale nel calcio moderno".

La gioia di allenare la Juventus per due gare

"Sono stato molto felice, emozionato, grato per la fiducia che mi hanno dato i dirigenti. I giocatori mi hanno aiutato tanto, così come lo staff, a sentirmi a mio agio. Le sensazioni sono positive. L’obiettivo era il terzo posto, i giocatori si sono posti questo obiettivo. Ovvio che dipendiamo dai risultati dell’Atalanta, ma in questo momento la Juve e questo gruppo hanno ottenuto tutti gli obiettivi prefissati. Complimenti! Per fortuna la festa è finita con Alex che ha fatto gol, tutto lo stadio lo ha applaudito come meritava, è stato un grande uomo e un grande campione".

Che Juventus lascia la suo successore?

"Ho trovato un grande gruppo e grandi uomini, è quello che mi porto io. Oltre ad essere campioni sono grandi uomini per come li ho visti. E’ questo quello che mi interessa".

I cori dei tifosi per lui

"E’ un orgoglio per me il coro che mi hanno fatto. Ringrazio i tifosi. Quando sono a Torino è un orgoglio l’affetto che ogni volta che mi mostrano e mi fanno sentire. Quando cammino a Torino è come se fossi a Montevideo, a casa mia".

Le due gare di Fagioli

"A me lascia un grande gruppo, ho avuto la fortuna di conoscere grandi uomini che vogliono migliorarsi. Fagioli è tornato molto bene, un giocatore molto intelligente e che sa dove posizionarsi in campo. Per fortuna è stato convocato in Nazionale, può diventare un pilastro della Juventus perchè ha grande personalità".

Quanto lavoro ci vuole per competere?

"Tanti giudizi non posso farli perchè sono 3 giorni con loro. E’ una squadra forte, io l’ho vissuto, ci sono annate positive altre meno. La Juve quest’anno ha detto gli obietti chiari e li ha raggiunti. Vengo sempre allo stadio a guardarli e i ragazzi sono attaccati alla maglia e me li porto nel cuore di averli conosciuti".

La componente essenziale per la Juve del futuro

"Quello che abbiamo vissuto a Bologna anche, è stato naturale. Abbiamo giocato con l’Ajax in semifinale e abbiamo vinto, poi in campionato con l’Udinese abbiamo perso. Così è andata a Bologna: l’abbiamo ripresa e potevamo anche vincerla. In Uruguay diciamo che è tutto relativo. Dopo grandi partite c’è sempre un calo e così è capitato alle grandi squadre del mondo".

Paragone Yildiz-Del Piero

"Lui sarebbe stato in una Juve del mia epoca? Sì. Del Piero giocava più centrale e Kenan invece sulla sinistra. Un bel paragone. Alex è stato Alex. Con Boniperti e Scirea".

L'esordio di Tiago Djalò

"Per fortuna non sarà come me (ride ndr). Abbiamo valutato la formazione e abbiamo pensato a lui, con il cambio per Alex Sandro. Djalo alla Juve ci può stare, ha personalità ".

Sull'aver provato il tridente

"Da domani continuo uguale, il futuro sarà uguale. Con lo staff abbiamo parlato, abbiamo fatto un allenamento. Abbiamo scelto i giocatori più freschi, ci siamo riuniti e abbiamo giocato così. La mentalità viene da dentro, nasci vincente non lo educhi questo. Quando ti alzi, nella vita intendo, se cerchi la vittoria hai fatto di tutto per farlo".

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