Pirlo: "Bisogna lavorare sulla testa, il campionato non è finito"

10 Maggio 2021
- Di
Redazione JN
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Tempo di lettura: 2 minuti

PIRLO JUVENTUS MILAN CONFERENZA – Queste le parole di Andrea Pirlo, allenatore della Juventus, intervenuto in conferenza stampa dopo la sconfitta subita in casa contro il Milan per 0-3.

Serie A, le parole di Pirlo dopo Juventus Milan 0-3

“Bisogna lavorare sulla testa perché il campionato non è finito. Abbiamo ancora tre partite davanti e dobbiamo affrontarle con la giusta testa, adesso non dipenderà più da noi ma anche dagli avversari. Il cammino si complica un po’ però dobbiamo guardare alle prossime partite. Siamo stati poco incisivi in fase offensiva. Abbiamo sbagliato tanto a livello tecnico, quando arrivavamo sulla trequarti abbiamo sbagliato tanti passaggi e tante scelte. Non so se eravamo impauriti dalla partita ma non avevamo la testa libera”.

Sull’entrata tardiva di Dybala

“Lo stavo mettendo sul punteggio di 0-1, poi abbiamo subito subito il secondo gol. Stavo cambiando cercando di mettere Dybala poi abbiamo preso il secondo gol che ha complicato la partita”.

Sulla resa del progetto

“Resa no, ho intrapreso questo lavoro con grande entusiasmo sapendo di andare incontro a delle difficoltà. Lavorerò fino alla fine finché mi sarà consentito. La mia voglia di allenare non cambia e continuerò a farlo. Nessuna attenuante, sapevo di avere a disposizione questi giocatori. Normale che pensavo di poter far meglio ma se non sono riuscito vuol dire che qualcosa ho sbagliato. Sono convinto della scelta che ho fatto e continuerò a fare cosi”.

Sulla lotta Champions

“L’approccio stasera non è stato fatto male, abbiamo avuto un paio di occasioni all’inizio. Per il resto non è facile, eravamo abituati a lottare per il campionato, quando ti metti a lottare per un obiettivo a cui non sei abituato puoi andare incontro a delle difficoltà”.

A colloquio con il presidente

“Non mi aspetto niente, ho parlato sia prima che dopo la partita. Sona a disposizione, sono l’allenatore della Juventus ed è la società che prenderà le proprie decisioni”.

Scollamento con i calciatori

“Non l’ho mai notato, ho sempre visto grande responsabilità dai giocatori sia nei momenti peggiori che quando abbiamo giocato bene. Non sono d’accordo su questo discorso, abbiamo sempre cercato di fare meglio ma non sempre è andata bene. Se sono successe queste cose è perché dal mio interno non sono riuscito a fare di più. È un’esperienza importante”.

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