Sarri: "Pjanic? Non mi è piaciuto quando il tecnico del Barcellona ha parlato di lui". Poi sulla sfida con il Lecce...

25 Giugno 2020
- Di
Redazione JN
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SARRI JUVENTUS LECCE CONFERENZA PJANIC - Queste le parole di Maurizio Sarri, allenatore della Juventus, in conferenza stampa, in vista della sfida contro il Lecce, gara della 28esima giornata di Serie A.

Juventus Lecce, la conferenza di Maurizio Sarri alla vigilia del match

“In questo momento le partite sono tutte difficili. Dobbiamo essere bravi noi nell’approccio alla partite senza essere superficiali o presuntuosi. Il Lecce è una squadra che gioca a calcio e che ha fatto risultati migliori in trasferta più che in casa. Dobbiamo andare in campo con la convinzione che il risultato è tutto da conquistare. Su Pjanic facciamo pieno affidamento in questo momento. È a completa disposizione, sta crescendo e per quanto mi riguarda è preso in massima considerazione. Per il difensore l’altra volta abbiamo utilizzato questa soluzione: oggi ne proveremo un paio compresa questa e decideremo”.

Sulla gara di Bologna, vinta dai bianconeri

“L’aspetto positivo è stato l’approccio al secondo tempo: nonostante il doppio vantaggio siamo entrati in campo con la volontà di chiudere la gara senza fare troppi calcoli. Negli ultimi 20 minuti ci sono cose che mi sono piaciute di più e altre meno. L’aspetto positivo è che la squadra ha mostrato voglia di lottare nella fase difensiva e quella che mi è piaciuta meno è la mentalità perché mi sarebbe piaciuto che la squadra palleggiasse nella metà campo avversaria”.

Sulla trattativa Arthur-Pjanic e le parole del tecnico del Barcellona, Setin

“È un giocatore del Barcellona. Mi sembrerebbe brutto parlare. Non mi è piaciuto quando l’allenatore del Barcellona ha parlato di Pjanic perché in questo momento è un mio giocatore. Siccome non mi è piaciuto non voglio parlare di Arthur nella maniera più assoluta”.

Sulla formazione della Juventus contro il Lecce

“Higuain ha fatto l’altro ieri parte dell’allenamento con la squadra e ieri tutto con il gruppo. In questo momento è un giocatore spendibile per uno spezzone, se poi sarà iniziale o finale vediamo. Ramsey uguale. La percezione temporale in questo periodo è particolare perché giochiamo tante partite ma passa poco tempo. Sta salendo, non è al top ma la sensazione è che stia crescendo”.

Sarri sul ruolo di Bernardeschi

“Gliel’abbiamo anche prorogato il problema perché anche quest’anno è stato impiegato in più ruoli. È una sua caratteristica che a club e allenatori fa comodo, però il giocatore è forte. Io ho sempre avuto la sensazione che sia un giocatore con grandi qualità tecniche e fisiche. Deve trovare stabilità nel rendimento che troverà quando farà una crescita in maturità definitiva. Io sono dell’idea che lui possa diventare un grande interno di centrocampo per le grandi qualità che ha nell’accelerare con continuità. Però può fare anche l’esterno”.

Sul coinvolgimento dei giocatori nella scelta dei ruoli tattici

“Credo sia qualcosa di normale, se vuoi coinvolgere pienamente i giocatori lo devi fare anche in certe discussioni. Poi è giusto far tesoro di tutto se uno ti dice cose condivisibili e ragionevoli, giusto scartare tutto quello che secondo te non è ragionevole e condivisibile. Però poi la decisione finale è mia, ma coinvolgerli è un processo normale e che ho sempre fatto nelle mie squadre e visto fare agli altri allenatori. Alla fine poi decide sempre lo staff”.

Su Inter e Lazio, pretendenti allo scudetto

“L’Inter no perché lavoravo e ho visto solo uno spezzone della Lazio. Noi dobbiamo guardare molto i nostri risultati e le prestazioni. Non è che in questo momento abbiamo un vantaggio sostanzioso. Ci sono 33 punti in palio e noi dobbiamo andare a crearci la mentalità di volere punti in tutte le partite, concentrarci sulla prossima senza fare tabelle e conti vari”.

Sull'importanza della condizione fisica e psicologica in questo particolare campionato

“Io ho sempre visto gambe a disposizione del cervello e non al contrario. Credo che l’aspetto mentale sia fondamentale, la condizione fisica adesso non è ottimale per nessuno. Si può crescere, ma fino a un certo punto. Ci saranno partite importanti a luglio, a inizio agosto quando le condizioni climatiche non saranno ottimali per giocare partite di alta intensità e ritmo. In questo momento penso che la motivazione sia fondamentale”.

Sul possibile impiego degli Under 23 della Juventus

"Vediamo le necessità. Può essere che qualcosa venga fuori, questi ragazzi ci sono già stati molto utili perché sono venuti ad allenarsi con noi e non ci hanno fatto assolutamente decadere il livello dell'allenamento. Portano una ventata di gioventù, entusiasmo e sono sempre ben accetti. Qualcuno secondo me è quasi pronto, servirebbe solo un po' di esperienza a livello di Serie A. Soprattutto uno lo vedo abbastanza pronto. Chi? Non ve lo dirò mai”.

Sulle condizioni di Higuain

“Lui è un sensibile, quindi tutto quello che gli è successo a livello personale e quello che è successo a livello globale l'ha lasciato molto disturbato. Le sue condizioni familiari e quello che è successo nel mondo lo hanno toccato in maniera particolare. Nel momento di rientro lui non riteneva neanche giusto pensare al calcio e che si ripartisse col campionato. Sopra ha messo questo piccolo infortunio su una vecchia cicatrice che sicuramente l'ha ulteriormente disturbato. Da quando ha iniziato a star meglio da questo infortunio mi sembra diverso, mi sembra abbia ritrovato la voglia di inizio stagione. Il suo ritorno potrebbe essere importante perché il giocatore è importante. In questa stagione ha segnato meno gol, ma per noi è stato un giocatore importante”.

Su Pjanic e la possibile cessione: una sconfitta personale per Sarri?

“Pjanic dal punto di vista tecnico non si discute. Se viene ceduto sarà per altri motivi. Ma non lo so, non la prendo neanche in considerazione questa storia. Pjanic è un giocatore forte che ha avuto un momento difficile, è andato in calo di rendimento e questo l'ha messo in sofferenza mentale. La discussione con lui è stata molto su questo. Dev'essere umile ma allo stesso tempo consapevole della propria forza e non deve preoccuparsi se sbaglia una partita o due ma deve reagire velocemente senza stare a farsi grandi problemi mentali che lo possano condizionare. Per quanto mi riguarda sono contento di Miro e sono sicuro che in quel ruolo abbia ancora ampi margini di miglioramento”.

Sul terzo scudetto della Juventus femminile

“Mi sembra giusto che lo scudetto, visto l'andamento del campionato, la classifica, i nove punti di vantaggio sulla seconda e il fatto che sia imbattuta, sia stato dato. È una squadra che ha vinto meritatamente. C'è solo da fare i complimenti alle ragazze, a Stefano Braghin e a Rita Guarino che ha fatto questo percorso”.

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