Lippi: "Probabilmente la Juventus quest’anno non era una squadra da scudetto, ma lo sta diventando"

11 Maggio 2022
- Di
Redazione JN
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Tempo di lettura: 4 minuti

LIPPI JUVENTUS INTER - Mancano poche ora al match che assegnerà il trofeo della Coppa Italia. Cresce l’attesa e tutti vengono chiamati a dare la propria opinione sull’incontro di questa sera e le squadre protagoniste. I taccuini di TuttoSport hanno raccolto una lunga intervista di Marcello Lippi. L’ex tecnico della Nazionale azzurra ha parlato così di Inter e Juventus

Le parole di Lippi sul big match di Coppa Italia tra Juventus e Inter

“È una delle grandi partite classiche del calcio italiano, come Juventus-Milan o Milan-Inter. Sfide tra grandi squadre che magari non frequentemente si incontrano in una finale. Ecco, questa è una partita speciale perché è una finale, tipo quella tra Juventus e Milan a Manchester nel 2003: quella era ancora più importante e speciale perché c’era in palio la Champions League, ma anche questa è una partita di livello”.

Lippi sulla preparazione di una finale 

“Non si preparano, non ce n’è bisogno. Si preparano da sole. Perché andare in finale di una competizione, qualunque sia, significa che per tre, quattro mesi, o un anno, tu hai vinto contro tutti. Altrimenti non saresti in finale. E una squadra che ha eliminato tutte le avversarie incontrate ha assunto una convinzione di forza, un’autostima, una consapevolezza dell’importanza delle cose che sa fare, che è già preparata. Deve solo andare in campo e vincere”.

Il focus di Lippi sulla Juventus

“Arriva alla fine di una stagione in cui è cresciuta e migliorata. Probabilmente la Juventus quest’anno non era una squadra da scudetto, e infatti non lo vince, magari lo starà per diventare. Però è una squadra che è arrivata in Champions League e vincendo la Coppa Italia, se riuscirà a vincerla, avrebbe già realizzato qualcosa di importante”.

Lippi sull’Inter

“L’Inter ci arriva in competizione su due fronti. Fino a un mese fa, prima della partita contro il Bologna, quando mi chiedevano chi secondo me avrebbe vinto il campionato, indicavo sempre l’Inter. Perché mi sembrava la squadra più forte, più convinta, più rabbiosa, più determinata, più grintosa in campo, tanto che è andata avanti su tutti i fronti. Persa la partita con il Bologna, invece, ora si trova in una situazione difficile in campionato:due punti dal Milan a due giornate dalla fine sono tanti. A questa finale però si presenta in buone condizioni fisiche, con un potenziale che probabilmente non ha nessun’altra squadra: quattro attaccanti come quelli tra i quali  può scegliere Inzaghi non li possiede nessuno. Perciò potenzialmente può ancora fare doppietta. Ripeto, i due punti di vantaggio del Milan sono tanti, ma può succedere di tutto”.

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L’ultima occasione di Allegri per alzare al cielo un trofeo in questa stagione

“Alla Juventus non c’è mai ansia o paura. Nella Juventus nessuno ha l’ansia. Probabilmente c’è il rammarico di non essere stati competitivi in campionato per qualcosa di più importante del quarto posto, però c’è soddisfazione per avere raggiunto la qualificazione alla prossima Champions League, che per la società bianconera è molto importante. E poi c’è questa finale di Coppa Italia, ma la Juventus è abituata a giocare le finali. Perciò non ci sono ansie in casa bianconera”.

Ancora Lippi su Juventus Inter

“Sono due squadre di livello tecnico più o meno uguale, di buona personalità e hanno due ottimi allenatori.  Sarà una partita equilibrata, può sembrare una banalità ma è quello che penso realmente, e in entrambe le formazioni ci sono giocatori capaci di risolvere la sfida in qualsiasi momento. Vediamo chi avrà l’abilità di sbloccarla”.

Sulle dichiarazioni di Agnelli su Vlahovic, De Ligt, Chiesa e Locatelli

“Andrea Agnelli ha ragione. Sono quattro grandi giovani calciatori. Qualunque società al mondo, dovesse impostare un processo di ricostruzione o di costruzione della propria squadra, partirebbe da questo tipo di giocatori: giovani, di altissimo livello tecnico e di grande personalità”.

Lippi su Vlahovic 

“Ottima. È un giocatore che dà la sensazione in qualsiasi momento di poter trovare la giocata giusta. Cerca di proporsi, cerca la conoscenza con i nuovi compagni di squadra. Ed è un calciatore con delle giocate straordinarie”.

Lippi su Miretti 

“Non lo conoscevo e mi è piaciuto molto, non mi ha stupito vederlo di nuovo in campo a Genova dopo la prova contro il Venezia. E non mi stupisce che Allegri ne parli molto bene. Cosa mi stupisce di lui? L’ordine e la capacità di verticalizzare per gli attaccanti. Sono due cose che mi sono piaciute molto”.

La presenza di Chiellini in bianconero 

“Non so cosa farà Giorgio, non ne ho parlato neanche con mio figlio (Davide Lippi è l’agente di Chiellini, ndr). Dico solo che se smette mi dispiace, perché mi piace molto vederlo. Perché ogni volta che entra in campo, che sia all’inizio, a metà o a fine partita, vedo una figura totalmente in sintonia con la psicologia della squadra dove gioca, anzi, delle squadre dove gioca, perché c’è anche la Nazionale. E perciò io tifo perché duri il più a lungo possibile. Figure così fanno la fortuna degli allenatori: io ho avuto la fortuna di averne diversi di questo tipo di giocatori, e infatti abbiamo vinto abbastanza”.

Lippi risponde alle critiche su Allegri

“Sono quelli nostalgici delle vittorie, degli scudetti. Però non si può discutere un allenatore come Allegri. Di recente ho detto che Massimiliano è un ottimo gestore di grandi giocatori, davvero bravissimo a gestirli, ma probabilmente adesso nella Juventus mancano proprio

un po’ di grandi giocatori»”.

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